Verso Colonia Dignidad
Quasi alla meta!
Atterro all’aeroporto internazionale Benitez di Santiago del Cile dopo un volo di quasi 14 ore.
L’aria è tiepida, inizio primavera. Oggi è il 5 Ottobre.
Uscito dal terminal prendo il Suv noleggiato in precedenza. Consigliato da amici.
Inforcata la Panamericana mi dirigo a Sud verso Colonia Dignidad..
Lungo il tragitto mi fermo a fare rifornimento a questo bestione che beve come l’aereo dal quale sono sceso pochi minuti prima.
Sono 380 km da Santiago a Colonia Dignidad, oggi Villa Baviera.
Come nei film d’avventura è assai complicato e pieno di rischi trovare il sentiero giusto per raggiungere il “tempio abbandonato” in mezzo alla foresta dov’è nascosto il tesoro.
Ho con me una serie di carte geografiche ben dettagliate. Il navigatore non è di grande aiuto. Al bivio di San Carlos prendo la deviazione verso sinistra. Fino a qui tutto bene.
La strada N31 sulla quale sto marciando arriva sino a Cachapoal. Vado sicuro.
Inizia a piovere. Ci mancava solo questa. In pochi minuti la catena montuosa delle Ande, che tanto mi serviva come punto di riferimento, è inghiottita dalle nuvole. Non vedo più nulla. Nebbia e pioggia battente. Il rumore ritmato del tergicristalli.
Passò un piccolo ponte sul Perquilaquen, il fiume secondo la mia pianificazione è vicino alla meta.
Ambientazione da film orror!
Arrivo ad un cancello con la scritta: “Colonia”. Tutto intorno recinzioni e aggeggi che ben fanno capire che sino a qualche tempo addietro ci correva l’alta tensione elettrica.
Un dato appare evidente, per Colonia Dignidad bisogna sapere che esista, dov’è, e bisogna soprattutto volerla trovare.
È impossibile arrivarci per caso.
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